Egitto, Rif

Il capitolo Egitto è abbastanza ricco considerando che l'ho frequentato dal 2004 al 2011 prima della grande febbre di Sharm el Sheik.
Il Cairo , Assuan, il Nilo, Sharm el Sheik, Hurgada, la valle dei re, il mar rosso. 
Tutti posti avvolti da un velo di mistero che anche passandoci anni non si finirà mai di scoprire. In questo post vi parlerò del Rif. 
Il mare egiziano è particolare, si divide in una passeggiata scogliosa come suggerisce la foto accanto dopo il quale vi è uno strapiombo su cui ti puoi buttare. 
Al tempo esistevano pochi pontili e passerelle il rif si raggiungeva a piedi muniti di scarpette di gomma per evitare i tagli dei coralli.   
Il corallo è un organismo simile a un polpo con esoscheletro, l'esoscheletro è ricoperto di una sostanza che impedisce o rende difficoltosa la cicatrizzazione della ferita.
Niente paura non morite dissanguati sono per lo più piccoli graffi che possono essere quando entri o esci dal rif per effetto della risacca che rende scomoda la risalita. 
La ferita da corallo si cura con ammoniaca, (alcuni in caso di estrema neccessità urinano sulla farte colpita) lasciare asciugare la ferita, e pulire dalla polvere quando vi è la neccessità. 

Entrati nel Rif l'acqua si presenta più fredda che a riva, ma intanto sarai distratto a farti accarezzare da migliaia di pesci diversi. 
Come unico suono sentirai il tuo cuore, e il dondolio delle onde sulla scogliera. I pesci si mostrano tolleranti alla visita umana ma è meglio evitare di toccarli per non arrecare stress superiore al necessario.

Tornando a noi , il nemico principale della barriera corallina è uomo che con le proprie zampate frantuma ciò che la natura costruisce in epoche e ere.

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